Salve per domani devo rispondere alle seguenti domande che riguardano la poesia scritta da Ungaretti "La mattina" che farebbe così: m' illumino d' immenso. Le domande sono le seguenti:
1)Sofferma la tua attenzione sulle parole della lirica: quale rapporto si instaura tra la luce del mattino e l' idea di immensità?
-l' illuminazione dell'io lirico, secondo te, può evocare anche la luce di Dio?
-la parola immenso rinvia solo all'immensità spaziale dell'universo oppure ad altre interpretazioni dell'infinito?
-ritieni che le lettere ripetute simmetricamente accentuino l'intensità evocativa del componimento?
2) Quale suggestione crea lo spazio bianco che circonda le parole?
3) Disponi il testo in modo da formare un unico verso. L'effetto di folgorazione viene accentuato oppure risulta attenuato? per quale motivo?
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Due parole per una poesia. Oggetto di polemiche, di ironia, di frecciate per tanti anni.
un' immensità esclusivamente legata al ruolo consolatorio della natura che produce tanta luce nell'animo del poeta: un concetto di immensità che non si collega ancora alla visione religiosa dell'universo.
E' l' esaltazione del frammento, così come in Ungaretti, in quella fase di ricostruzione di una poesia e di una metrica italiana, lo sentiva, prima di procedere ad una parte "costruens" del suo discorso poetico.
Ciao, alcuni suggerimenti
1) tra la luce del mattino e l'idea di immensità si instaura un rapporto di corrispondenza analogica che riguarda gli imperscrutabili legami tra il tempo e l'eternità .
- x Ungaretti, la poesia assume un valore metafisico e religioso, infatti egli stesso esponeva le seguenti dichiarazioni: <<Oggi il poeta sa e risolutamente afferma che la poesia è testimonianza d'Iddio, anche quando è una bestemmia.Oggi il poeta è tornato a sapere,ad avere gli occhi per vedere,e,deliberatamente,vede e vuole vedere l'invisibile nel visibile>>.Da questo enunciato, l'illuminazione dell'io lirico,può evocare
anche la luce di Dio.
- La parola immenso rinvia anche ad altre interpretazioni, quali, il legame tra tempo ed eternità , il finito e l'infinito, il mortale e l'immortale.
- Si, esse accentuano l'intensità evocativa perchè i due monosillabi si compenetrano con il termine che segue attraverso l'apostrofo, dando inoltre luogo a due sole emissioni di voce.
- Lo spazio bianco crea un rapporto che va oltre la realtà ,ad un'esperienza unica,totale ed irripetibile.
- In un unico verso, l'effetto di folgorazione verrebbe meno perché i vari legami che si instaurano tra i due versi verrebbero meno. In questa poesia più che mai, la parola coincide con la misura del verso, per questa ragione in un unico verso verrebbe a mancare il dilatarsi del significato che i termini portano con se.
Baci e fammi un po' sax