So che ce ne sono di 2 tipi: 1)interazione tra dipolo e dipolo indotto (temporaneo) 2) interazione tra dipoli indotti (temporanei). Non ho le idee chiare. Mi aiutate?
ti spiega in pratica come fanno a polarizzarsi delle molecole o altro ke sn neutre...
ad esempio con il dipolo indotto, basta ke uno dei dipoli sia polarizzato e successivamente si polarizza con il segno inverso quello a lui + vicino... quindi a mano a mano si polarizzano tutti... ora nn ricordo bene proprio tutto, ma in generale è questa la spiegazione... buona fortuna!!!
Le forze dispersive derivano dal fatto che la distribuzione degli elettroni in un atomo o molecola non è simmetrica istante per istante.
se consideri un atomo di un gas nobile come l'argon, la distribuzione degli elettroni in media è perfettamente sferica e non c'è alcuna polarizzazione. tuttavia, ad un dato istante, il moto degli elettroni (a causa della correlazione dinamica) è tale per cui la distribuzione non è perfettamente sferica e si crea una debolissima polarizzazione di carica (cioè un piccolissimo momento di dipolo). Questo è in grado di generare un altro dipolo opposto, e quindi attrattivo, in un atomo adiacente, e così via. quindi, anche se in media non c'è mai una polarizzazione netta, tra atomi di argon esiste una debolissima attrazione. è però talmente debole che si manifesta solo quando l'agitazione termica è debole, cioè a temperature molto basse (infatti i gas nobili liquefanno a T molto basse).
è da notare che l'interazione dispersiva è sempre attrattiva e dipende solo dall'esistenza degli elettroni; quindi è ubiquitaria, anche se molto più debole delle altre interazioni non covalenti. l'intensità dell'interazione dipende fondamentalmente dalla facilità con cui gli elettroni possono essere distorti dalla loro situazione di "equilibrio". questo viene quantificato dalla polarizzabilità .
più alto è il numero atomico e maggiore è la polarizzabilità , per cui il punto di ebollizione del neon è molto più basso di quello dello xenon, ad esempio.
questo riguarda l'interazione di London (o di van der Waals) tra dipoli indotti. esiste anche un'interazione indotta da un dipolo permanente: in tal caso è il dipolo permanente ad indurre la polarizzazione, secondo gli stessi fenomeni. è quindi proporzionale al momento di dipolo permanente e alla polarizzabilità . questa è una delle interazioni coinvolte nella (scarsa) solubilità di molecole non polari in acqua.
alcuni chiamano int. dispersiva solo la prima, altri tutte e due.
una forza di london è una forza attrattiva originata dall'interazione tra i dipoli elettrici istantanei di molecole apolari e polari. nel muoversi gli elettroni producono un momento dipolare istantaneo, essiposso accumularsi in un'estremità della molecola lasciando esposti i nuclei all'altra estremità caricando così un'estrememità negativamente e l'altra positivamente. la forze di londonscaturiscono quindi dall'attrazione tra i dipoli elettriciistantanei di molecole adiacenti e agiscono tra tutti i tipi di molecole la loro intesità aumenta cn la massa molare
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l'ho studiato 2 anni fa in chimica...
ti spiega in pratica come fanno a polarizzarsi delle molecole o altro ke sn neutre...
ad esempio con il dipolo indotto, basta ke uno dei dipoli sia polarizzato e successivamente si polarizza con il segno inverso quello a lui + vicino... quindi a mano a mano si polarizzano tutti... ora nn ricordo bene proprio tutto, ma in generale è questa la spiegazione... buona fortuna!!!
Le forze dispersive derivano dal fatto che la distribuzione degli elettroni in un atomo o molecola non è simmetrica istante per istante.
se consideri un atomo di un gas nobile come l'argon, la distribuzione degli elettroni in media è perfettamente sferica e non c'è alcuna polarizzazione. tuttavia, ad un dato istante, il moto degli elettroni (a causa della correlazione dinamica) è tale per cui la distribuzione non è perfettamente sferica e si crea una debolissima polarizzazione di carica (cioè un piccolissimo momento di dipolo). Questo è in grado di generare un altro dipolo opposto, e quindi attrattivo, in un atomo adiacente, e così via. quindi, anche se in media non c'è mai una polarizzazione netta, tra atomi di argon esiste una debolissima attrazione. è però talmente debole che si manifesta solo quando l'agitazione termica è debole, cioè a temperature molto basse (infatti i gas nobili liquefanno a T molto basse).
è da notare che l'interazione dispersiva è sempre attrattiva e dipende solo dall'esistenza degli elettroni; quindi è ubiquitaria, anche se molto più debole delle altre interazioni non covalenti. l'intensità dell'interazione dipende fondamentalmente dalla facilità con cui gli elettroni possono essere distorti dalla loro situazione di "equilibrio". questo viene quantificato dalla polarizzabilità .
più alto è il numero atomico e maggiore è la polarizzabilità , per cui il punto di ebollizione del neon è molto più basso di quello dello xenon, ad esempio.
questo riguarda l'interazione di London (o di van der Waals) tra dipoli indotti. esiste anche un'interazione indotta da un dipolo permanente: in tal caso è il dipolo permanente ad indurre la polarizzazione, secondo gli stessi fenomeni. è quindi proporzionale al momento di dipolo permanente e alla polarizzabilità . questa è una delle interazioni coinvolte nella (scarsa) solubilità di molecole non polari in acqua.
alcuni chiamano int. dispersiva solo la prima, altri tutte e due.
una forza di london è una forza attrattiva originata dall'interazione tra i dipoli elettrici istantanei di molecole apolari e polari. nel muoversi gli elettroni producono un momento dipolare istantaneo, essiposso accumularsi in un'estremità della molecola lasciando esposti i nuclei all'altra estremità caricando così un'estrememità negativamente e l'altra positivamente. la forze di londonscaturiscono quindi dall'attrazione tra i dipoli elettriciistantanei di molecole adiacenti e agiscono tra tutti i tipi di molecole la loro intesità aumenta cn la massa molare