Ogni volta penso che non mi scalfirà più la sua cattiveria, le sue parole dure, la sua totale mancanza di sensibilità, ogni volta mi convinco che avrò quelle conferme che cerco in lei da 28 anni, e ogni volta la delusione si fa più grande e amara...
Probabilmente questo è il posto peggiore in cui sfogarsi, ma tant'è, mi riesce più facile qui che con gli amici che vedo ogni giorno e con cui fingo che sia tutto a posto, che io sia sempre quella forte e sicura di sè.
Come si convive con questo quotidiano stillicidio, con la continua offesa della propria dignità e la mancanza di amore da chi dovrebbe darcene di più?
Aggiornamento:sentenza, grazie del copia-incolla da qui: http://www.ipnosiregressiva.it/blog-aiire-angelo-b...
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Ti farò anch'io un esempio personale. E' l'esatto contrario del tuo e poi vediamo se ci sarà un punto d'incontro logico.
Mia moglie si lamenta e se ne fà veramente un cruccio per il fatto che i nostri due figli, pur essendo affettuosi, vivono molto per conto loro, con le loro compagne e si fanno vedere molto di rado, quasi non avessero piacere a stare con noi (il che non è vero).
Tra di noi non ci sono stati mai screzi di nessun genere, ma hanno fatto le loro scelte di vita e non sentono più il legame della famiglia come eravamo abituati ad intenderlo noi.
Mia moglie ha fatto molto per i suoi figli e non riesce ad avere quello che si sarebbe aspettata o che aveva desiderato.
Tu non riesci ad avere un rapporto decentemente affettuoso e umanamente gradevole con tua madre, anzi ne vieni sistematicamente offesa ad ogni tentativo di contatto.
Non voglio dilungarmi in analisi sociologiche e psicologiche, mi fermo semplicemente all'incipit della tua domanda: dobbiamo " imparare ad accettare " che ogni persona rappresenta un unicum che ha sue motivazioni e suoi comportamenti. Nessuno ci " deve " qualcosa né noi " dobbiamo " qualcosa ad alcuno. Se ci fossero ed esistessero questi legami sarebbe un bel vivere - quando non ci sono dobbiamo imparare a fare le nostre scelte, che possono consistere anche nel rifiutare il contatto con certe persone - i vincoli stanno nelle relazioni, non nel sangue.
Credo che quando sarà il momento non ti renderai conto di ciò che stai dicendo adesso e che provi adesso. Un giorno forse ti renderai conto che tutto quello che pensi adesso svanirà in un soffio e tu sarai la migliore figlia di tua madre. Mia moglie non ha mai ricevuto una coccola da sua madre perchè lei non ne faceva di coccole e mia moglie lo ricorda negativamente. Quando mia moglie si è resa conto che sua madre stava per morire ha dimenticato questa negatività e ha sofferto per lei fino all'ultimo dei suoi giorni quanod si è spenta con mia moglie al capezzale.
Mia mamma sembrava affettiva ed invece era anaffettiva.
In tali casi la confusione è molta.
Basta andarsene via e sentirsi esseri viventi a prescindere dalle origini.
Lo si deve volere, profondamente volere.
Non sempre l'anaffettività si dimostra con parole dure...
Ti assicuro che è molto peggio l'indifferenza...
Ne ho avuta la riprova proprio di recente, quando mia madre è stata ricoverata per un sospetto infarto.
In quel frangente , non mi ha quasi degnata di uno sguardo, come se fossi diventata invisibile.
Però le sono servita per portarle tutto quello che mi chiedeva ...
In sostanza, mi ha trattata come se fossi la sua badante...
E non ha avuto nemmeno l'onestà di ammetterlo...come suo solito.
Ti capisco benissimo quando esprimi il tuo rammarico per il fatto che agli occhi degli altri, appari
come quella che è sempre forte e sicura di sè...
Purtroppo, persone come noi, possono permettersi il lusso di piangere solo nel cuore...
Non te la prendere e pensa che non possiamo costringere nessuno a volerci bene...
E' un po' il problema mio e di mia madre che sostiene io sia di ghiaccio. In questo senso non potrei consigliarti nulla visto che io mi trovo nell'analoga situazione, ma dalla parte opposta.
Però se in 28 anni non ha mai mostrato affetto, neppure quando eri una bambina bisognosa di tutto l'amore del mondo, la vedo dura che ora cambi. Forse l'aiuto potresti riceverlo da uno che ne capisce veramente qualcosa, uno psicologo che vi aiuti seriamente... Servirebbe anche a noi forse, se non fosse che lo psicologo è l'ultima delle spese che possiamo permetterci!
Mi dispiace di non esserti stata utile e ti ringrazio di esserlo stata invece a me. Nelle tue parole ho letto il malessere che sento nelle parole di mia madre... Quando tornerà dal lavoro forse ci scambierò due parole in più!
Buona serata.
Non conosco le dinamiche del vostro rapporto ma forse anche lei non si sente compresa da te..spiegare se stessi agli altri è un lavoraccio, bisogna farlo con intelligenza, usando le parole giuste, senza alterarsi e ferire la persona con cui parliamo..ci vuole comunicazione e avere il coraggio di parlare dei propri sentimenti,quelli che scottano di più..usare toni pacati,ascoltarsi,capirsi..è un lavoro lungo e ci vuole pazienza..parti sempre dal presupposto però che non è possibile cambiare sempre e totalmente le convinzioni di una persona soprattutto visto il conflitto generazionale che c'è ma questo è normale, fa parte del rapporto di ogni figlia con la propria madre..siamo unici e non è facile riconoscerci in qualcun altro anche se ne abbiamo uno smisurato bisogno
poverina mi dispiace! cerca di farglielo capire che è una cattiva madre! o se sei abbastanza grande urlale in faccia e insultala e ti sentirai meglio! poi te ne vai e nn ci pensi più.. non pensare che fa così perchè ti vuole bene! tutti dicono così ma avolte è il contrario .. magari sei stata una figlia indisiderata o che ha rovinato i piani di vita di tua mamma ed può darsi che faccia così.... mi dispiace spero che tu metta le cose a posto D: buona fortuna e auguri
No... è una di quelle cose che bisogna contrastare con somma energia e fermezza... Proprio ieri... ho notato due ragazzine sui 15 anni... che stavano strappando senza ragione un avviso orario dei mezzi pubblici... al che le stupidine si sono beccate una lavata di testa che credo si ricorderanno tutta l. a. vita... in step with alcune cose sono intollerante... ben fiero si esserlo...
si apprende prendendo le distanze affettivamente da lei e considerandola appunto una persona con problemi, tu la definisci anaffettività, ma sarebbe corretto definirla nevrosi, aggressività e insoddisfazione, che considerando l'età si è cristallizzata in un guscio. La tua arma è non concedere spazio nel tuo cuore alle frecciate sprezzanti, ma considerarle un rauco grido di rabbioso dolore da parte di chi probabilmente ha avuto una vita insoddisfacente e ricca solo di gravi frustrazioni.
Lo so le feste, le riunioni familiari sono le occasioni nelle quali ci si confronta, ci si lascia andare, escono accuse e ripicche. Se la situazione è così pesante, alla faccia di tutte le tradizioni che vogliono le feste trascorse in famiglia i biglietti per l'aereo li farai per te e il tuo ragazzo e la "bedda matri" le passerà con il suo convivente, ognuno trascorra le vacanze con chi sta meglio invece dei giochi sadomaso. Già nel secolo scorso Freud parlava della famiglia come ambiente patologico e siamo nel 2012 con gli stessi problemi..??
si accetta il fatto che non era in grado di darti piu' amore di quello che ti ha dato, che probabilmente è solamente depressa da una vita, e proprio piu' di cosi' non poteva fare.
E tu spezzi il cerchio e cercherai di essere una mamma migliore...magari partendo dall'esere un po' mamma tu con lei