Tutte le volte che mi ritrovo a parlare con una persona che è atea mi viene il dubbio che quella persona non abbia un problema con Dio, ma piuttosto con le religioni (quella cattolica in particolare). E quindi mi chiedo: perchè mai una persona non dice semplicemente "mi stanno sulle scatole le religioni" invece di dichiararsi un "senza Dio"? Inoltre molti dicono "abbiamo troppe certezze scientifiche per credere in un essere superiore"... senza prendere in considerazione che scienza e spiritualità, quando sono combinate, funzionano mille volte meglio.
Quindi cosa dice veramente un ateo quando dice "sono ateo"?
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Essere atei -come sono io -significa semplicemente non credere ad un'ipotesi -ossia l'esistenza di dio -la quale non ha alcuna prova; quindi l'ateismo non è, come leggo qui, una religione senza dio.
L'ateismo non è una teoria; è la logica conseguenza della mancanza di prove dell'ipotesi opposta.
E' infatti ovvio che esistano persone come me che non credono a una teoria che non è supportata dalle prove.
Inoltre, non sono gli atei a dover fornire una prova dell'inesistenza di dio; se mai è il credente che dovrebbe fornire prove a sostegno di quello che dice, e questo per il semplice fatto che "onus probandi incubit eo qui dicit", ossia "l'onere della prova spetta a chi afferma". Un ateo non afferma, quindi non deve provare.
Anche la parola "ateo" conferma quello che penso: è infatti un termine abbastanza strano. Da un punto di vista semantico, definire "ateo" chi non crede in dio è come definire "anessie" chi non crede nell'esistenza di Nessie - la creatura del lago di Ness - o definire "ababuista" chi non crede nel babau.
Se una persona mi dice che Nessie esiste, se desidera che io ci creda dovrebbe porvarmelo; non può dirmi:"Nessie esiste; sei tu che non ci credi che devi provarmi che non esista"...è evidentemente assurdo.
questa è la mia opinione a riguardo.
saluti.
Dopo una risposta come quella di Avatar, non posso che inchinarmi, sicuramente non riuscirei a dartene una migliore! Ha già detto tutto lui, in modo molto elegante
concordo pienamente con avatar, che ha risposto prima di me. il suo ragionamento non fa una piega. fossero tutte così le menti di answers...
Ateo, che vuol dire "senza dio", ma era facile, è un termine dispregiativo affibbiatoci da quelli "con dio", siccome questa è la denominazione che si usa comunemente per indicare chi non crede in nessun essere superiore o negli spiriti, lo usiamo perché non ce n'è un altro; di fatto il problema di Dio è molto poco interessante, perché discutere o meno sull'esistenza di un'entità superiore di cui nessuno degli interlocutori sa dare una definizione specifica, se si riduce tutto al piano filosofico, è assolutamente inutile; perché ci sia una discussione è necessario che si parta da presupposti metodologici quantomeno simili. L'ente divino, inteso come principio creatore di tutte le cose, appare semplicemente inutile all'economia dell'universo; perché cercare una causa prima ed giocofrorza intelligente della realtà e non constatare semplicemente che la realtà esiste, poi scoprire come funziona questa realtà , e, quando se ne sarà saputo abbastanza, arrivare sino alla sua stessa origine?
Le religioni sono un'altro paio di maniche, perché, a differenza dell'ateo, parlano di verità universali ed immutabili e chiedono fede dogmatica in qualche fantomatico mistero; l' "odio" o presunto tale nei confronti delle religioni arriva dalla semplice constatazione che esse siano assolutamente false; nel momento in cui una persona è completamente certa, senza alcun ombra di dubbio, che ci siano, sparse per il mondo, centinaia di superstizioni tutte completamente false, è naturale che cerchi di manifestare queste contraddizioni a chi egli vede come ciecamente immerso in una colossale balla, sulla quale si fanno guerre e si accumula denaro alle spalle dei creduloni. Questo, nudo e crudo, è il punto di vista sulle religioni e, quando si parla di una religione la cui struttura organizzativa è il più grande possidente del mondo da 1500 anni a questa parte, che si è macchiata dei peggiori delitti che la Storia ricordi e che continua a imbonire più di un miliardo di persone con delle favolette orientaleggianti sul peccato originale e sulla resurrezione dai morti, le cose cominciano a farsi un po' più serie.
Sulla questione scienza-spiritualità , io non vedo nessun dualismo; le conoscenze scientifiche odierne permttono di spiegare ad un buon livello i processi regolatori dello "spirituale", sebbene non completamente, ma si è sulla buona strada. Se una manifestazione esiste, essa è reale, poiché si stabilisce che nulla è irreale. Il pensiero è reale e materiale, non è al di fuori della realtà , così il sogno. Le estasi mistiche o il viaggio nei tunnel bianchi con dissociazioni sono reali, materiali di conseguenza. Da parte della scienza c'è stato un borioso atteggiamento di disprezzo verso lo "spirituale", che chiamerei più "emozionale" o "percettivo", ma le cose stanno cambiando, negli ultimi anni.
Francamente, se velete Dio, tenetevelo pure fino alla fine dei giorni, se vi fa star meglio, ma le çazzate delle religioni organizzate, quelle no. Posso, cioé, rispettare chi crede in un'ente superiore, non chi crede che ci siano delle manifestazioni miracolistiche ed idolatriche dello stesso e che ci sia un tizio da Dio scelto per dire a tutti quello che pensa, cambiando di giorno in giorno idea.
Io non credo in dio e mi sta sulle scatole il modo di ragionare della chiesa e delle religioni in generale.. (perché ovviamente, non credendo, certi ragionamenti mi stanno antipatici e non li condivido)...
poi se sono ateo, non credente o quello che è, l'unica cosa che SO è che NON CREDO A DIO E A TUTTE LE SCEMENZE DELLA RELIGIONE.
Hai ragione quando dici che in molti scelgono l'ateismo o l'agnosticismo solo perchè trovano disgustose le religioni. Ma vi sono anche casi differenti. Io stesso sono agnostico perchè credo che l'uomo non possa avere la capacità di capire se veramente esiste un essere superiore perchè anche se esistesse non sarebbe mai in grado di concepirlo. Dio lo vedo come una creazione dell'uomo, fatta per venire incontro alle proprie mancanze. Per poter dare una spiegazione a ciò che non si è in grado di capire.
Così come per la scienza, quando sento parlare di "verità scientifiche" mi viene da ridere. La verità nella scienza non esiste. Esiste il dubbio. Un vero scienziato è cosciente che ciò che si scopre è tale solo fino alla sua confutazione e soprattutto è cosciente dei suoi limiti. L'uomo non potrà mai giungere alla verità oggettiva ne' tramite scienza, ne' tramite la filosofia, perchè i nostri sensi, il nostro cervello, tutto il nostro essere è limitato.
Riguardo all'ultimo punto di cui parli, non sono d'accordo che scienza e spiritualità possano essere unite. Devono essere distinte e disgiunte perchè affrontano problemi uguali in modo diverso e rischiano di influenzarsi l'una con l'altra, bloccandosi lo sviluppo a vicenda.
Non necessariamente il termine ateismo è sinonimo di areligiosità . Può infatti darsi benissimo che vi siano atei dichiarati che credono in concetti come "forza universale" o simili, i quali pur non avendo caratteri teistici conservano comunque elementi di religiosità (posizione avvertita ma fortemente contestata da Michel Onfray, che la esclude dalla propria ateologia). Alcuni considerano il buddismo una religione atea in quanto si occupa di spiritualità ma non presuppone l'esistenza di una divinità . Alla stessa maniera ateismo non è necessariamente sinonimo di anticlericalismo, il quale si caratterizza piuttosto come movimento di opposizione all'ingerenza temporale del clero nella vita civile, e quindi può essere appannaggio anche di credenti che vogliano tenere separati i due ambiti.
L'ateismo è una questione di comodo... esattamente come la fede.... di fatto l'ateismo è l'altra parte della medaglia...
Se non si può dimostrare l'esistenza di dio, non si può nemmeno dimostrare la sua non esistenza.
Sono tutte e due idee fondate su un dogma.
x Daniele....ti volevo informare che non esistono prove neanche della teoria della relatività (che infatti continuiamo a chiamare teoria e non legge)...quindi non ci credi???
Avatar ha già detto tutto, cmq:
Prima cosa scienza e religioni insieme non funzionano meglio, con una società tutta scienza abbiamo lo sviluppo, con una società tutta religione abbiamo il medioevo.
Noi Atei (a dire il vero agnostici, che è la posizione più coerente) non crediamo in Dio ne' in qualsiasi altra entità "divina" che le culture del passato hanno sempre venerato e continuano a venerare oggigiorno; perchè? Semplicemente perchè NON ESISTONO PROVE
Appena avremo le prove concrete, ci crederemo senza esitare, hai presente San Tommaso?
Esistono milioni di San Tommaso nel mondo, ma a nessuno di questi Dio si è presentato come si crede abbia fatto con il San Tommaso della Bibbia.
Quindi la posizione Agnostica rimane immutata, per quanto mi riguarda. Ripeto: dammi le prove, ed io mi unirò al tuo credo.
X egidany
Risposta errata, la teoria della relatività è stata verificata col famoso esperimento dei due orologi atomici, seppure in parte.
Inoltre gli stessi scienziati sono i primi a mettere in discussione le loro stesse teorie, non come quei credenti tanto sicuri quanto stolti.
x Ermes:
Bene, allora seguendo il tuo ragionamento affermo che esiste un asino che vola e magari ci scrivo un libro al riguardo; come potresti contraddirmi?
In effetti il tuo è un ottimo ragionamento, malgrado se volessimo seguirlo scrupolosamente non potremmo credere a niente, mentre in realtà qualche certezza l'abbiamo (grazie alla scienza e alla ragione, ovvio)