Un americano alla corte di re Artù racconta la storia di Hank Morgan – il più yankee degli yankees: nato ad Hartford, nello Stato del Connecticut – il quale si ritrova inspiegabilmente catapultato nella mitica Camelot, sotto il regno del leggendario re britannico Artù. Ma Hank, che è dotato di grande abilità manuale ed è costruttore di armi e macchinari di ogni genere, in qualità di cittadino democratico, pratico e diretto, non prova alcuna soggezione al cospetto di dame e cavalieri, aristocratici e presunti eroi. Infatti per lui Lancillotto, Tristano o Sagramor non sono che ridicoli cialtroni che si fanno strada a forza di menzogne e pregiudizi immotivati, e per quanto Hank possa provare una certa stima per il re, di certo si fa beffe del suo presunto diritto divino a governare. Tra peripezie e avventure di ogni tipo, il nostro simpatico americano riesce abilmente a farsi largo nell’arcaica società di Camelot creandosi la fama di mago potentissimo – attirandosi così l’ostilità di Merlino – prevedendo eclissi, costruendo linee telegrafiche e applicando la tecnologia del XIX secolo al VI secolo, lasciando in questo modo a bocca aperta gli insigni cavalieri di allora di fronte a un abisso di tredici secoli.
Answers & Comments
Verified answer
Un americano alla corte di re Artù racconta la storia di Hank Morgan – il più yankee degli yankees: nato ad Hartford, nello Stato del Connecticut – il quale si ritrova inspiegabilmente catapultato nella mitica Camelot, sotto il regno del leggendario re britannico Artù. Ma Hank, che è dotato di grande abilità manuale ed è costruttore di armi e macchinari di ogni genere, in qualità di cittadino democratico, pratico e diretto, non prova alcuna soggezione al cospetto di dame e cavalieri, aristocratici e presunti eroi. Infatti per lui Lancillotto, Tristano o Sagramor non sono che ridicoli cialtroni che si fanno strada a forza di menzogne e pregiudizi immotivati, e per quanto Hank possa provare una certa stima per il re, di certo si fa beffe del suo presunto diritto divino a governare. Tra peripezie e avventure di ogni tipo, il nostro simpatico americano riesce abilmente a farsi largo nell’arcaica società di Camelot creandosi la fama di mago potentissimo – attirandosi così l’ostilità di Merlino – prevedendo eclissi, costruendo linee telegrafiche e applicando la tecnologia del XIX secolo al VI secolo, lasciando in questo modo a bocca aperta gli insigni cavalieri di allora di fronte a un abisso di tredici secoli.
X