Ai Savoia e tutto l'alto Nord interessò enormemente unificare l'Italia per convenienza, avendo contribuito a dissipare tutte le ricchezze i Savoia con il loro grande Cavour si riversarono come lupi sulle ricche terre meridionali aiutati dal quel traditore di Garibaldi lasciando a terra le ricche Banche di Napoli e Banco di Sicilia.Questa è la sacrosanta verità,mentre qualche answerino si limita a dare risposte da copia-incolla.
I Borbone avevano un regno già prospero e ricco, almeno per i canoni della prima metà del XIX secolo, quindi non avevano interesse a unificare l'Italia. Anche perché, per farlo, avrebbero dovuto invadere i possedimenti dello Stato Pontificio, e i Borbone del Regno delle Due Sicilie erano re cattolici, che non avrebbero rischiato la scomunica e l'interdetto sul Reame per annettere Marche, Umbria e Lazio. Oltretutto, se solo ci avessero provato, i Borbone si sarebbero posti in urto con gli Asburgo d'Austria, che governavano il Regno Lombardo-Veneto, il Trentino-Alto Adige, la Venezia Giulia, l'Istria ed esercitavano un'egemonia indiretta sulla Penisola attraverso il Granducato di Toscana, i Ducati di Parma e Piacenza e di Modena e Reggio. Gli Austriaci erano intervenuti per puntellare il traballante trono dei Borbone del Regno delle Due Sicilie durante i moti liberali del 1820 - 1821. Viceversa, il Regno di Sardegna era piccolo, povero, indebitato fino al collo con il Secondo Impero francese, con il Regno Unito e soprattutto con i banchieri Rothschild, i quali avevano prestato ingenti somme di denaro ai Savoia per effettuare le riforme economiche (vi ricorda qualcosa?), riorganizzare l'esercito e per costruire infrastrutture viarie e portuali (ferrovie, ponti, gallerie, canali navigabili, trafori eccetera). Se non volevano dichiarare bancarotta, re Vittorio Emanuele II e Cavour erano obbligati a dichiarare guerra all'Impero d'Austria per annettere la Lombardia. Siccome, poi, nemmeno le ricchezze della Lombardia, della Toscana e dell'Emilia-Romagna sarebbero state sufficienti a pagare gli interessi e a rifondere i capitali ricevuti in prestito, i Savoia favorirono la spedizione dei Mille di Garibaldi in Sicilia, pur condannandola e dissociandosene ufficialmente, in modo da poterne uscire con le mani nette in caso di fallimento. I garibaldini vinsero i borbonici a Calatafimi, Palermo, Milazzo e depredarono le banche di Sicilia e di Napoli del loro oro.
Answers & Comments
I Savoia erano conquistatori. Non avevano mica il bel concetto di unificazione che intendi tu
I Borbone non volevano che l'Italia venisse unita, quindi non ci hanno neanche provato
Ai Savoia e tutto l'alto Nord interessò enormemente unificare l'Italia per convenienza, avendo contribuito a dissipare tutte le ricchezze i Savoia con il loro grande Cavour si riversarono come lupi sulle ricche terre meridionali aiutati dal quel traditore di Garibaldi lasciando a terra le ricche Banche di Napoli e Banco di Sicilia.Questa è la sacrosanta verità,mentre qualche answerino si limita a dare risposte da copia-incolla.
I Borbone avevano un regno già prospero e ricco, almeno per i canoni della prima metà del XIX secolo, quindi non avevano interesse a unificare l'Italia. Anche perché, per farlo, avrebbero dovuto invadere i possedimenti dello Stato Pontificio, e i Borbone del Regno delle Due Sicilie erano re cattolici, che non avrebbero rischiato la scomunica e l'interdetto sul Reame per annettere Marche, Umbria e Lazio. Oltretutto, se solo ci avessero provato, i Borbone si sarebbero posti in urto con gli Asburgo d'Austria, che governavano il Regno Lombardo-Veneto, il Trentino-Alto Adige, la Venezia Giulia, l'Istria ed esercitavano un'egemonia indiretta sulla Penisola attraverso il Granducato di Toscana, i Ducati di Parma e Piacenza e di Modena e Reggio. Gli Austriaci erano intervenuti per puntellare il traballante trono dei Borbone del Regno delle Due Sicilie durante i moti liberali del 1820 - 1821. Viceversa, il Regno di Sardegna era piccolo, povero, indebitato fino al collo con il Secondo Impero francese, con il Regno Unito e soprattutto con i banchieri Rothschild, i quali avevano prestato ingenti somme di denaro ai Savoia per effettuare le riforme economiche (vi ricorda qualcosa?), riorganizzare l'esercito e per costruire infrastrutture viarie e portuali (ferrovie, ponti, gallerie, canali navigabili, trafori eccetera). Se non volevano dichiarare bancarotta, re Vittorio Emanuele II e Cavour erano obbligati a dichiarare guerra all'Impero d'Austria per annettere la Lombardia. Siccome, poi, nemmeno le ricchezze della Lombardia, della Toscana e dell'Emilia-Romagna sarebbero state sufficienti a pagare gli interessi e a rifondere i capitali ricevuti in prestito, i Savoia favorirono la spedizione dei Mille di Garibaldi in Sicilia, pur condannandola e dissociandosene ufficialmente, in modo da poterne uscire con le mani nette in caso di fallimento. I garibaldini vinsero i borbonici a Calatafimi, Palermo, Milazzo e depredarono le banche di Sicilia e di Napoli del loro oro.
Un esercito incapace di sconfiggere garibaldi con poche migliaia di persone come poteva avere le capacità di unire l Italia?