Ciao a tutti, mio nonno una volta era un cacciatore, e ora che è anziano gli è rimasto il suo fucile che è un Cockerill Trianelli del 1932,con i cani esterni, ed è di produzione Belga. Il fucile in questione è mantenuto in ottimo stato, e vorrei sapere all' incirca quanto possa valere. Chi mi saprà rispondere nel modo che mi sembrerà più corretto gli darò 10 punti :D (ma prima mi dovrà spiegare come si fa, non sono pratica xD)
Aggiornamento:P.S. mi sono dimenticata di dire che è una doppietta :D
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...sapevo che fosse una doppietta...
la scritta "cockerill" dovrebbe apparire sulle canne, all'altezza delle camere di scoppio, facilmente credo ci sia scritto "acier cockerill"; si trattava infatti di un tipo di acciaio, altre scritte che si possono trovare su armi della stessa epoca son "kruppstahl" o "fluss-stahl", e riguardano procedimenti siderurgici del tempo in cui furono costruiti. Servivano principalmente a rassicurare il compratore, con le canne ricavate da forgiati "normali" (non fucinati) non era infrequente che le canne esplodessero, in caso di sovrapressione, a causa di bollicine d'aria inglobate nel metallo.
dunque cani esterni, due canne, calcio all'inglese suppongo (cioé la parte che si appoggia alla spalla, nella parte di sotto, è dritta - senza la sporgenza detta "mezza pistola"); sui piani di bascula (se la smonti: casomai ti servissero istruzioni chiedi pure, le doppiette sono tutte uguali da smontare) dovresti trovare, o aver già trovato, i punzoni dei banchi di prova. Uno di questi è il classico ovale coronato, contenente le lettere ELG, tipico punzone del banco di prova di liegi, visto che è belga.
problema: le canne quanto sono lunghe? sulle canne c'é scritto il peso delle stesse, coincide (o sono state accorciate)? le canne internamente sono liscie "a specchio" o presentano delle ombre, delle camolature, delle corrosioni? il legno è pulito o sporco, impeciato, o scheggiato? il calciolo è rovinato? gli zigrini sul legno sono ancora vivi o sono consumati? Sulla bindella delle canne (la listella di metallo saldata in mezzo a loro) esiste una scritta magari rimessa in oro? le cartelle sono molla avanti o molla indietro? (meglio smontarle, o affidarsi a un esperto che esamini l'aspetto esteriore e i perni). Capirai che il valore di un'arma, dato così senza una visione diretta, lascia il tempo che trova; soprattutto poi se si tratta di una doppietta dell'epoca (1890 - 1930), c'era un esercito di fabbricanti in belgio e di queste doppiette se ne trovano un po' dappertutto.
diciamo che il loro valore va da zero a qualche centinaio di euro (diciamo 2 o 300, di più per gli esemplari di marca), con una media tra i 50 e i 100 euro. Spero di non averti delusa, ma la realtà è quella. Ce ne sono tante e tante sono di dubbia qualità.
un esame importante però è quello delle chiusure, e può fare la scriminante tra una doppietta da buttare e una che non solo può ancora avere un valore, ma può ancora essere usata
ora, se la smonti sotto la canna ci dovrebbero esere due tenoni, cioé due sporgenze fatte a L che si incastrano nella bascula; esiste per caso anche una terza chiusura, cioé mentre la apri (giri da una parte la chiave di apertura superiore) esce per caso un tassello orizzontale da uno dei seni di bascula?? se è così, siamo in presenza di una triplice chiusura greener, ma ti avverto che molte erano fatte per estetica e non per meccanica. Cioé, non tengono e non sono vere terze chiusure. Solo un armaiolo, e la prova del nerofumo per verificare i punti di contatto, possono darci la certezza.
questo detto, le chiusure sono salde? c'é una prova da fare. Impugna l'arma, chiusa (e naturalmente scarica!!!!!), e appoggia il calcio al centro dello sterno: con la mano sinistra tieni le canne e scuotile a destra e a sinistra. Con la mano destra, tieni i polpastrelli di pollice e indice esattamente dove le canne si congiungono alla bascula: ecco, muovendo le canne, se con le dita senti del "gioco", senti che lo spigolo delle canne si muove, vuol dire che le chiusure sono insicure, consumate. Se invece sono fermissime, siamo in presenza di un'arma ancora in grado di sparare.
un'avvertenza importantissima: quasi certamente la doppietta spara le 12/65, e non le 12/70 che troviamo oggi. Per cui, nella scelta di eventuali cartucce, bisogna essere molto cauti. Mai graniture superiori ai 32 grammi, e anzi meglio di meno. L'ideale sarebbero le cartucce da piattello, da 25 e 28 grammi, che ridurrebbero la doppietta a una cacciatrice di fagiani e piccoli volatili... Ma è molto meglio lasciarla appesa a un muro, magari dopo un buon restauro conservativo.
guarda abuello ha detto tutto quello che poteva dirti sul tuo fucile non aggiungerei nulla tranne che esitono dei caricamenti apposta per i focili datati con borraggio in felto e classica dose all'inglese 28,5 gr di piombo (la classicissima oncia) io personalmente porterei il fucile a farlo vedere (per la lunghezza delle camere di scoppio, e lo stato generale dell'arma) è un'arma da usare e non da tenere in bacheca o peggio vendere tieni presente che con il ricavato ci mangi una pizza in quattro mentre lui non mangia niente a tenerlo
vorrei dire a "fotobig", il quale cita come fonte un CACCIATORE DA UNA VITA OPLOLOGO DA SEMPRE, che la sola detenzione legale di un vecchio fucile ereditato da nonni e bisnonni (ed è proprio un "cockerill" dell'epoca cui si riferisce Ilaria), debitamente smontato e non certo in bacheca, ha dei costi; in base alle norme vigenti, ogni sei anni bisogna presentare alla Questura tanto di certificati medici attestanti L'ACCERTAMENTO DELLA SUSSISTENZA DEI REQUISITI PSICO-FISICI PER LA DETENZIONE DI ARMI; non mi risulta che tali certificazioni siano tra quelle che si rilasciano gratuitamente ai richiedenti;quindi non è il quanto ci si ricava in pizze o gelati che ci spinge a venderlo, ma il desiderio di non buttar via (e come?) un qualcosa che ieri ha avuto un sigificato per qualcuno di casa nostra, ma che oggi costituisce solo una fonte di noie burocratiche di cui non si sente affatto il bisogno.