Tra le poche righe di questa poesia , si nasconde una “più che pascoliana” intenzione comunicativa: l’inevitabile ed incombente sopraggiungere della morte, destino a cui ogni essere vivente si deve piegare e che ha nelle sue mani l’ingiusto potere di travolgere tutto al suo passaggio. Il fattore che più stupisce è il modo in cui il Pascoli ci trasmette ciò perché se ci si attende un messaggio esplicito, ci si sbaglia di grosso. Ma d’altra parte il Pascoli è un decadente e anche per lui il linguaggio analogico diventa lo strumento principe della conoscenza. Il rumore di un galoppo lontano in un piano desertico ed infinito in cui si può avvertire solo la presenza di qualche uccello smarrito proveniente da qualche remota rovina sconosciuta sia al cielo che alla terra. Tutti gli animali fuggono davanti a questa sconosciuta minaccia. L'ambientazione non è realistica ma surreale e quindi simbolica. Tutto qui. E il Pascoli, come al solito, lascia a noi il compito di decodificare ed arrivare al “nocciolo della questione”. E così dietro una semplice e solo apparente descrizione di un ambiente naturale, si nasconde un messaggio complesso che apre le porte ad una visione certamente pessimistica della vita.
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Tra le poche righe di questa poesia , si nasconde una “più che pascoliana” intenzione comunicativa: l’inevitabile ed incombente sopraggiungere della morte, destino a cui ogni essere vivente si deve piegare e che ha nelle sue mani l’ingiusto potere di travolgere tutto al suo passaggio. Il fattore che più stupisce è il modo in cui il Pascoli ci trasmette ciò perché se ci si attende un messaggio esplicito, ci si sbaglia di grosso. Ma d’altra parte il Pascoli è un decadente e anche per lui il linguaggio analogico diventa lo strumento principe della conoscenza. Il rumore di un galoppo lontano in un piano desertico ed infinito in cui si può avvertire solo la presenza di qualche uccello smarrito proveniente da qualche remota rovina sconosciuta sia al cielo che alla terra. Tutti gli animali fuggono davanti a questa sconosciuta minaccia. L'ambientazione non è realistica ma surreale e quindi simbolica. Tutto qui. E il Pascoli, come al solito, lascia a noi il compito di decodificare ed arrivare al “nocciolo della questione”. E così dietro una semplice e solo apparente descrizione di un ambiente naturale, si nasconde un messaggio complesso che apre le porte ad una visione certamente pessimistica della vita.