Un problema molto noto a noi allevatori di quaglie, è la riproduzione. Mi arrivano svariate e-mail riguardo questo argomento, quindi ho deciso di buttare giù qualche riga, mettendo insieme le risposte che ho dato alle vostre domande.
Innanzitutto partiamo dalla base: La quaglia. Abbiamo spiegato in vari articoli il suo carattere, e come distinguere il maschio dalla femmina. L’animale deve essere in salute, non deve presentarsi sedentario e isolato, con penne arruffate e coda abbassata.
Una quaglia inizia a deporre uova ad appena 35 – 40 gg di età e continua a deporre indipendentemente dalla stagione fino a circa 300 uova all’anno. Le uova sono di colore molto diverso tra loro, con presenza di macchie marroni irregolari sul guscio e pesano circa 10 g. La produzione ininterrotta è legata al fatto che la quaglia non cova e che la muta delle penne in genere non avviene ma, se si verifica, non si associa ad un arresto della produzione.
Iniziamo ora con i problemi legati ad una quaglia che non cova. Ne elencherò tre, che secondo me sono quelli fondamentali:
Rapporto di maschi/femmine, ogni maschio presente in voliera deve avere almeno 3 femmine a sua disposizione. La quaglia maschio è aggressivo, e cercherà CONTINUAMENTE di accoppiarsi, di pizzicare la femmina in testa e salirgli sopra per accoppiarsi, e se fossero in abbondanza maschi, litigherebbero di continuo e la femmina verrebbe stressata a tal punto da morire.
La voliera e l’habitat. Le quaglie sono animali che si disturbano facilmente, se entriamo spesso, ma convivono benissimo con altri volatili ( es. pappagalli ). Ci sono vari metodi di allevamento, io uso quello a terra, dentro la voliera perchè è più naturale secondo me. Per un buon allevamento, dobbiamo riprodurre all’interno della voliera il loro habitat. Io ad esempio, ho una voliera di 4 metri per 2, nella prima metà di voliera, cè della terra fresca dove loro amano razzolare e cercare i semini che dall’alto i pappagalli gettano in terra, e amano scavarsi delle piccole fosse per farsi il bagno di terra. nella seconda metà ho piantato delle piante di bambù nane, molto fitte, e le ho riempite sia sotto, che nel centro e sopra di fieno, in modo da creare un ambiente altamente riservato ( amato anche dai pappagalli che mangiano il bambù continuamente tenendole basse ). Personalmente non ho mai lasciato covare naturalmente le mie quaglie, ma ho sempre preso le uova e le ho incubate nell’incubatrice ( mod. BOROTTO ), ma l’habitat è ideale e il rapporto di maschi perfetto ( 10 femmine x 3 maschi ).
L’alimentazione corretta. Anche su questo tema avevo fatto un articolo apposito presente sul sito, ma ne riparlerò brevemente. La quaglia per essere in salute e in seguito covare, ha bisogno di un’alimentazione ricca e varia. Io do da mangiare alle mie, mangime ovaiolo ( quello per le galline ricco di proteine ) abbinato a insalata e verdure che scarto da casa, erba fresca, e loro integrano a tutto questo, mangime per parrocchetti, sementi e piccoli animali che trovano in terra.
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Un problema molto noto a noi allevatori di quaglie, è la riproduzione. Mi arrivano svariate e-mail riguardo questo argomento, quindi ho deciso di buttare giù qualche riga, mettendo insieme le risposte che ho dato alle vostre domande.
Innanzitutto partiamo dalla base: La quaglia. Abbiamo spiegato in vari articoli il suo carattere, e come distinguere il maschio dalla femmina. L’animale deve essere in salute, non deve presentarsi sedentario e isolato, con penne arruffate e coda abbassata.
Una quaglia inizia a deporre uova ad appena 35 – 40 gg di età e continua a deporre indipendentemente dalla stagione fino a circa 300 uova all’anno. Le uova sono di colore molto diverso tra loro, con presenza di macchie marroni irregolari sul guscio e pesano circa 10 g. La produzione ininterrotta è legata al fatto che la quaglia non cova e che la muta delle penne in genere non avviene ma, se si verifica, non si associa ad un arresto della produzione.
Iniziamo ora con i problemi legati ad una quaglia che non cova. Ne elencherò tre, che secondo me sono quelli fondamentali:
Rapporto di maschi/femmine, ogni maschio presente in voliera deve avere almeno 3 femmine a sua disposizione. La quaglia maschio è aggressivo, e cercherà CONTINUAMENTE di accoppiarsi, di pizzicare la femmina in testa e salirgli sopra per accoppiarsi, e se fossero in abbondanza maschi, litigherebbero di continuo e la femmina verrebbe stressata a tal punto da morire.
La voliera e l’habitat. Le quaglie sono animali che si disturbano facilmente, se entriamo spesso, ma convivono benissimo con altri volatili ( es. pappagalli ). Ci sono vari metodi di allevamento, io uso quello a terra, dentro la voliera perchè è più naturale secondo me. Per un buon allevamento, dobbiamo riprodurre all’interno della voliera il loro habitat. Io ad esempio, ho una voliera di 4 metri per 2, nella prima metà di voliera, cè della terra fresca dove loro amano razzolare e cercare i semini che dall’alto i pappagalli gettano in terra, e amano scavarsi delle piccole fosse per farsi il bagno di terra. nella seconda metà ho piantato delle piante di bambù nane, molto fitte, e le ho riempite sia sotto, che nel centro e sopra di fieno, in modo da creare un ambiente altamente riservato ( amato anche dai pappagalli che mangiano il bambù continuamente tenendole basse ). Personalmente non ho mai lasciato covare naturalmente le mie quaglie, ma ho sempre preso le uova e le ho incubate nell’incubatrice ( mod. BOROTTO ), ma l’habitat è ideale e il rapporto di maschi perfetto ( 10 femmine x 3 maschi ).
L’alimentazione corretta. Anche su questo tema avevo fatto un articolo apposito presente sul sito, ma ne riparlerò brevemente. La quaglia per essere in salute e in seguito covare, ha bisogno di un’alimentazione ricca e varia. Io do da mangiare alle mie, mangime ovaiolo ( quello per le galline ricco di proteine ) abbinato a insalata e verdure che scarto da casa, erba fresca, e loro integrano a tutto questo, mangime per parrocchetti, sementi e piccoli animali che trovano in terra.
Buona fortuna!