Secondo Erodoto fu un greco di nome Efialte, ma le ragioni erano dubbie: alcuni sostengono che fosse stato allontanato dall'armata dei 300 per qualche motivo (probabilmente qualcosa di illecito), altri che gli fosse stato negato di far parte dei trecento perché indegno o comunque non rispondente ai parametri (avviso: se non avesse avuto figli sarebbe stato escluso perché privo di un erede che ne prendesse il posto); si dice anche che fosse storpio o deforme, ma a nessuno che non fosse stato in perfetta forma fisica sarebbe stato permesso di combattere, o anche solo essere presente, alle Termopili - persino i servitori dovevano essere, all'occorenza, in grado di impugnare un'arma e combattere - ed un bambino deforme, a Sparta, sarebbe stato ucciso appena nato.
il film risponde ad un concetto americano, che indirettamente riprende quello greco della Kalokagathia, secondo cui l'eroe è sempre bello e valoroso, mentre il brutto e lo storpio sono naturalmente vili e portati ad atti infami (nell'Iliade ci sono gli esempi di Dolone e Tersite).
Ma a suggerire a Serse il sentiero da capre con cui i persiani superarono le difese greche avrebbe potuto essere stato benissimo un pastore del luogo, uno schiavo greco proveniente da quelle zone, un prigioniero torturato o un esploratore che si fosse avventurato per suo conto oltre la linea.
Il tradimento in sé faceva spiccare ancora più fulgido l'eroismo ed il valore dei Greci combattenti alle Termopili, ed il concetto che i Persiani, da soli, non avrebbero mai potuto vincere; tornava più utile agli Spartani che agli Ateniesi, che in quel momento stavano combattendo in mare e non avevano contingenti alle Termopili.
In realtà non si sa di preciso in quali circostanze i Persiani riuscirono a trovare una via per aggirare lo schieramento Panellenico delle Termopili.
Secondo il film (ed Erodoto, credo), il traditore era un gobbo storpio ed infame, per altro Spartano. Questa ideologia ricalca l'idea dell'Epica Greca, in particolare l'idea dell'opposto dell'Eroe. Quest'ultimo, infatti, veniva spesso definito καλÏÏ ÎºÎ±á½¶ á¼Î³Î±Î¸ÏÏ (pronuncia Kalos kai Agathos), letteralmente Bello e Buono. Difatti, l'epica Greca teneva a raffigurare l'eroe come bello a vedersi, simile a un dio, e al contempo generoso, valoroso e virtuoso. L'esatto opposto invece era rappresentato dagli anti Eroi, per chiamarli così. Spesso erano raffigurati come bassi, storpi, gobbi, brutti a vedersi e stupidi (non ho forse fatto la descrizione del Traditore delle Termopili?). Un esempio simile è rappresentato dall'episodio di Tersite, nell'Iliade.
Dunque, la figura del traditore è piuttosto idealizzata secondo i canoni Greci, ma lascia intendere che dev'essere successo qualcosa di simile.
Secondo la tradizione storiografica, un nativo di nome Efialte è a conoscenza di un sentiero per le capre che passa e sbuca alle spalle dello schieramento Greco. Tuttavia, anche Leonida (comandante in capo delle forze Panelleniche alle Termopili) è a conoscenza di tale sentiero, e pone a guardia di esso un piccolo di coningente di Tebani. Durante la notte, guidati da Efialte, gli Immortali di Serse passano il sentiero, sbaragliano i Tebani e attaccano i Greci da dietro.
Tutta la situazione della Battaglia del Termopili, non solo per quanto riguarda il film, è da riconsiderare in un'ottica più realista. Potresti scoprire diversi fatti che hanno poi deciso gli avvenimenti della battaglia stessa.
che io sappia non ci fu nessun tradimento. la missione spartana alle termopili era di tipo suicida ed aveva come unico fine il rallentamento anche se per poco dell'armata persiana.
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Secondo Erodoto fu un greco di nome Efialte, ma le ragioni erano dubbie: alcuni sostengono che fosse stato allontanato dall'armata dei 300 per qualche motivo (probabilmente qualcosa di illecito), altri che gli fosse stato negato di far parte dei trecento perché indegno o comunque non rispondente ai parametri (avviso: se non avesse avuto figli sarebbe stato escluso perché privo di un erede che ne prendesse il posto); si dice anche che fosse storpio o deforme, ma a nessuno che non fosse stato in perfetta forma fisica sarebbe stato permesso di combattere, o anche solo essere presente, alle Termopili - persino i servitori dovevano essere, all'occorenza, in grado di impugnare un'arma e combattere - ed un bambino deforme, a Sparta, sarebbe stato ucciso appena nato.
il film risponde ad un concetto americano, che indirettamente riprende quello greco della Kalokagathia, secondo cui l'eroe è sempre bello e valoroso, mentre il brutto e lo storpio sono naturalmente vili e portati ad atti infami (nell'Iliade ci sono gli esempi di Dolone e Tersite).
Ma a suggerire a Serse il sentiero da capre con cui i persiani superarono le difese greche avrebbe potuto essere stato benissimo un pastore del luogo, uno schiavo greco proveniente da quelle zone, un prigioniero torturato o un esploratore che si fosse avventurato per suo conto oltre la linea.
Il tradimento in sé faceva spiccare ancora più fulgido l'eroismo ed il valore dei Greci combattenti alle Termopili, ed il concetto che i Persiani, da soli, non avrebbero mai potuto vincere; tornava più utile agli Spartani che agli Ateniesi, che in quel momento stavano combattendo in mare e non avevano contingenti alle Termopili.
In realtà non si sa di preciso in quali circostanze i Persiani riuscirono a trovare una via per aggirare lo schieramento Panellenico delle Termopili.
Secondo il film (ed Erodoto, credo), il traditore era un gobbo storpio ed infame, per altro Spartano. Questa ideologia ricalca l'idea dell'Epica Greca, in particolare l'idea dell'opposto dell'Eroe. Quest'ultimo, infatti, veniva spesso definito καλÏÏ ÎºÎ±á½¶ á¼Î³Î±Î¸ÏÏ (pronuncia Kalos kai Agathos), letteralmente Bello e Buono. Difatti, l'epica Greca teneva a raffigurare l'eroe come bello a vedersi, simile a un dio, e al contempo generoso, valoroso e virtuoso. L'esatto opposto invece era rappresentato dagli anti Eroi, per chiamarli così. Spesso erano raffigurati come bassi, storpi, gobbi, brutti a vedersi e stupidi (non ho forse fatto la descrizione del Traditore delle Termopili?). Un esempio simile è rappresentato dall'episodio di Tersite, nell'Iliade.
Dunque, la figura del traditore è piuttosto idealizzata secondo i canoni Greci, ma lascia intendere che dev'essere successo qualcosa di simile.
Secondo la tradizione storiografica, un nativo di nome Efialte è a conoscenza di un sentiero per le capre che passa e sbuca alle spalle dello schieramento Greco. Tuttavia, anche Leonida (comandante in capo delle forze Panelleniche alle Termopili) è a conoscenza di tale sentiero, e pone a guardia di esso un piccolo di coningente di Tebani. Durante la notte, guidati da Efialte, gli Immortali di Serse passano il sentiero, sbaragliano i Tebani e attaccano i Greci da dietro.
Più probabilmente si tratta di un espediente letterario per giustificare la sconfitta Greca alle Termopili, in quanto secondo la complessa idea della Guerra presente tra i Greci, la presa da tergo era una soluzione (ÏακÏιÏη', taktiché) alquanto disonorevole e barbara, attuata appunto dai barbari invasori Persiani. Ad una sfida di strategia o tattica, si preferiva una lotta di possanza fisica tra due file di opliti, il cui valore ideologico si avvicinava più o meno al valor del cavaliere Medievale. Più probabilmente, Serse è riuscito a sbrogliare la situazione della flotta e riuscire a mobilitarla fino alle spalle dei contingenti Greci e ad accerchiargli.
Tutta la situazione della Battaglia del Termopili, non solo per quanto riguarda il film, è da riconsiderare in un'ottica più realista. Potresti scoprire diversi fatti che hanno poi deciso gli avvenimenti della battaglia stessa.
A
- Sono tutte leggende...
che io sappia non ci fu nessun tradimento. la missione spartana alle termopili era di tipo suicida ed aveva come unico fine il rallentamento anche se per poco dell'armata persiana.
da stocazzo, era della famiglia dei prepuzii, conosciuti per i capostipi maVco pisellonio e sua moglie incontinentia deretana