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Giusto quel che dice Flavia, moltissimi italiani nemmeno sanno che nel 2011 abbiamo avuto un colpo di stato con regia UE e BCE. Eppure sui giornali stranieri se ne parla tranquillamente come di fatti assodati, e infatti ci son le prove e i testimoni. Tanto per dirne una.

Suggerisco la conferenza di Solange Manfredi sul trattato di Lisbona, è lunghetta ma ne vale la pena per un minimo di informazione. Tra l'altro è interessante perché è del 2009 e in un punto "prevede" esattamente quello che sarebbe successo nel 2011, ovvero i mercati finanziari che votano al posto degli elettori.

In estrema sintesi molti europei detestano l'unione europea perché è un progetto autoritario, repressivo, reazionario e antidemocratico, che sposta il potere dagli elettori e dalle democrazie nazionali a un governo sovranazionale opaco, dominato da lobbies che comprano a suon di miliardi commissari, europarlamentari e funzionari. Vedi anche il documentario Brussels Business per maggiori info.

Gli inglesi, essendo molto pragmatici non si son mai bevuti la retorica da quattro soldi sull "Europa", si sono rotti i cosiddetti di farsi governare da gente che non hanno eletto, neppure conoscono e non possono cacciare a calci in ... Tutto qui.

Aggiungo due articoli scritti prima del voto, quando i sondaggi un po' taroccati davano Remain in vantaggio.

Il primo è l'editoriale di un giornale popolare a grande tiratura. E' il giornale dei povericristi, eppure è saputo andare ben oltre e ben più in alto rispetto alla solita retorica sull'immigrazione (di cui si è abusato da parte dei brexiter). Mi son commossa quando l'ho letto.

https://www.thesun.co.uk/news/1277920/we-urge-our-...

Il secondo è un giornalista economico di grande levatura intellettuale, ha lavorato negli stati uniti, a Bruxelles come corrispondente sull'UE e in vari paesi europei, conosce 5 lingue e da giovane aveva anche lui il sogno europeo. E' l'opposto di un poverocristo, conosce l'UE e l'economia internazionale come le sue tasche.

http://www.telegraph.co.uk/business/2016/06/12/bre...

Alla fine dicono la stessa cosa: il referendum era una scelta tra democrazia parlamentare e tecnocrazia come forma di governo. Il popolo britannico ha scelto la prima.

Le conseguenze: difficile prevederle in quanto dipendono dalle scelte che verranno compiute dall'Inghilterra, dall'UE e dagli altri paesi.

IMHO il regno Unito andrà più o meno bene economicamente a seconda di chi andrà al governo in settembre, comunque continuerà ad andare molto meglio dell'UE. Non succederanno tutte le catastrofi annunciate dai supporters del remain: guerra, crollo del PIL, perdita di milioni di posti di lavoro, isolamento commerciale, alti tassi di interesse etc.

Non esiste un precedente di uscita dall'UE, ma abbiamo un precedente di non entrata: nel '94 (mi pare) vi fu un referendum in Norvegia per decidere se entrare o no nell'UE. Tutti dicevano che se non fossero entrati ci sarebbe stato: crollo del PIL, perdita di milioni di posti di lavoro, isolamento politico e commerciale, alti tassi di interesse etc, etc, le stesse catastrofi profetizzate al Regno Unito. I norvegesi votarono lo stesso no e nulla di tutto ciò accadde, perché erano tutte menzogne per costringerli ad entrare. Ed oggi la Norvegia ha il tasso di disoccupazione più basso d'Europa.

Dal lato Italia staremo sempre peggio con o senza Brexit perché la politica economica e monetaria UE ha già distrutto la nostra economia, e non ci sarà nessun cambiamento nel processo di distruzione.

Dal lato UE si vede in questi giorni che il Brexit sta provocando una virata in senso ancora più autoritario, con Francia e Germania che prendono il controllo della crisi. Renzi lo mettono lì solo per far delle riprese e foto da mostrare in Italia, ma se leggi i giornali inglesi si parla solo di Merkel e Hollande, Renzi non viene neppure menzionato. Penso che la crisi verrà usata per accentrare ulteriormente e accellerare la perdita di sovranità degli stati.

L'Inghilterra non è ancora uscita; il risultato del referendum è un autorizzazione a chi di competenza a richiedere a Bruxelles l'uscita dall'unione. Dopodichè per due anni permangono in vigore i trattati internazionali tuttora in essere indi si avrà l'uscita.

Non si sa cosa succederà. Faranno dei "patteggamenti", ma non si sa quale sarà il risultato finale. Può darsi anche che non escano, perché il primo ministro scozzese ha detto che per attuare la Brexit hanno bisogno il consenso del parlamento scozzese (che otterranno molto difficilmente). Ha aggiunto inoltre che se otterranno il consenso, farà un altro referendum sull'indipendenza della Scozia (molti hanno cambiato idea rispetto al 2014 proprio per la vittoria del "Leave"). Anche l'Irlanda del Nord vuole ottenere l'indipendenza. Ho letto anche che la Spagna vuole riprendersi Gibilterra.

Comunque non so perché in tanti odiano l'UE (anche perché ha fatto molte cose positive), ma so che nel Regno Unito c'è tanta disinformazione su questo argomento: su un giornale ho letto che in molti non sapevano neanche cosa fosse l'UE, né tantomeno gli Stati che la compongono

Non è l'Inghilterra, è la Gran Bretagna, l'Inghilterra è solo uno dei paesi che costituiscono il Regno Unito di Gran Bretagna insieme a Galles, Scozia e Irlanda del Nord.

Quello che succederà adesso non lo sa nessuno, molti tirano a indovinare ma ci sono ancora troppe incognite, per questo motivo se abbiano fatto bene o male lo dirà solo il tempo.

Per me si sono messi in un ginepraio perchè ora dovranno rinegoziare tutti gli accordi internazionali con gli altri paesi, ma contenti loro.....

La gente dice "fuori dall'Euro" perchè in molti danno all'Euro la colpa della crisi, e invece non c'entra nulla.