Il comunismo è un'ideologia politica, economica, sociale concepita nella Germania della metà dell'Ottocento da un ebreo tedesco (Karl Marx) e concretamente applicata nell'Unione Sovietica, nella Repubblica Popolare Cinese, nella Corea del Nord e in altri Stati del mondo (Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Jugoslavia, Albania, Germania Orientale, Mongolia, Vietnam, Cuba) a partire dal 1922 e in maggior misura dopo il 1945. Nella sua attuazione pratica, prevedeva la socializzazione e la statalizzazione dei mezzi di produzione agricoli e industriali, la creazione di sovchoz e kolchoz, la costituzione di kombinat per la produzione nei settori chimico, meccanico, elettrico, elettronico, automobilistico, e così via. Il monopartitismo e la "dittatura del proletariato", così come l'eliminazione dei kulaki, sono state logiche conseguenze delle resistenze opposte da ampi strati della società russa a queste riforme imposte con mezzi coercitivi. L'economia era centralizzata e programmata mediante i cosiddetti "piani quinquennali", che prefissavano quote di produzione e obiettivi da raggiungere.
Il fascismo è stata un'ideologica politica nata come reazione in chiave nazionalista e conservatrice al comunismo. Il fascismo cercò di attuare una terza via sia rispetto al capitalismo e alla democrazia liberale, sia rispetto al comunismo e al bolscevismo sovietico. Lo stato corporativo fu una sorta di compromesso fra le istanze dei datori di lavoro (industriali, agrari) e i lavoratori (operai, artigiani, contadini, braccianti), in assenza di sindacati e organizzazioni che non fossero quelli fascisti.
Il nazismo invece è stata un'ideologia nazionalista, pangermanista, razzista, xenofoba e totalitaria (molto più del fascismo e un po' meno del comunismo), attuata in Germania e in Austria negli anni Trenta e Quaranta del XX secolo. Esso prevedeva l'eliminazione degli Ebrei dal territorio del Terzo Reich attraverso espulsioni di massa, il divieto di matrimonio e di relazioni sessuali fra Ebrei e Ariani, l'interdizione dai pubblici uffici e da determinati mestieri e professioni degli Ebrei, l'interdizione dell'accesso ai luoghi pubblici agli Ebrei e tutta una serie di altri divieti e obblighi (come quello di portare la Stella di Davide o di risiedere nei ghetti). Fascismo e nazismo non hanno mai minacciato in alcun modo la proprietà privata. Comunismo e nazionalsocialismo condividono l'istanza palingenetica a un rinnovamento della società o dell'umanità per mezzo della distruzione dell'assetto sociale e politico preesistente e dell'annientamento degli avversari politici attraverso la loro detenzione in campi di concentramento (Gulag o Lager).
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Il comunismo è un'ideologia politica, economica, sociale concepita nella Germania della metà dell'Ottocento da un ebreo tedesco (Karl Marx) e concretamente applicata nell'Unione Sovietica, nella Repubblica Popolare Cinese, nella Corea del Nord e in altri Stati del mondo (Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Jugoslavia, Albania, Germania Orientale, Mongolia, Vietnam, Cuba) a partire dal 1922 e in maggior misura dopo il 1945. Nella sua attuazione pratica, prevedeva la socializzazione e la statalizzazione dei mezzi di produzione agricoli e industriali, la creazione di sovchoz e kolchoz, la costituzione di kombinat per la produzione nei settori chimico, meccanico, elettrico, elettronico, automobilistico, e così via. Il monopartitismo e la "dittatura del proletariato", così come l'eliminazione dei kulaki, sono state logiche conseguenze delle resistenze opposte da ampi strati della società russa a queste riforme imposte con mezzi coercitivi. L'economia era centralizzata e programmata mediante i cosiddetti "piani quinquennali", che prefissavano quote di produzione e obiettivi da raggiungere.
Il fascismo è stata un'ideologica politica nata come reazione in chiave nazionalista e conservatrice al comunismo. Il fascismo cercò di attuare una terza via sia rispetto al capitalismo e alla democrazia liberale, sia rispetto al comunismo e al bolscevismo sovietico. Lo stato corporativo fu una sorta di compromesso fra le istanze dei datori di lavoro (industriali, agrari) e i lavoratori (operai, artigiani, contadini, braccianti), in assenza di sindacati e organizzazioni che non fossero quelli fascisti.
Il nazismo invece è stata un'ideologia nazionalista, pangermanista, razzista, xenofoba e totalitaria (molto più del fascismo e un po' meno del comunismo), attuata in Germania e in Austria negli anni Trenta e Quaranta del XX secolo. Esso prevedeva l'eliminazione degli Ebrei dal territorio del Terzo Reich attraverso espulsioni di massa, il divieto di matrimonio e di relazioni sessuali fra Ebrei e Ariani, l'interdizione dai pubblici uffici e da determinati mestieri e professioni degli Ebrei, l'interdizione dell'accesso ai luoghi pubblici agli Ebrei e tutta una serie di altri divieti e obblighi (come quello di portare la Stella di Davide o di risiedere nei ghetti). Fascismo e nazismo non hanno mai minacciato in alcun modo la proprietà privata. Comunismo e nazionalsocialismo condividono l'istanza palingenetica a un rinnovamento della società o dell'umanità per mezzo della distruzione dell'assetto sociale e politico preesistente e dell'annientamento degli avversari politici attraverso la loro detenzione in campi di concentramento (Gulag o Lager).