Eh si, tu posti una domanda pienotta e ti aspetti risposte complete e completamente. Pazzo! È impossibile e mi piace per questo. Dunque, interessanti le risposte di Moglie e di Giorgio, son vere e oneste, o almeno così le percepisco. Ho deciso di usarle per dirti cose che conosci (...ffanculo)
Concordo con Moglie, specchi, prospettive e crisi varie sortiscono su noi umani un effetto quasi devastante. Ma non mi ci riconosco nel senso che, mi ammalo di ogni cosa da lei, squisitamente descritta, però mi vedo/mi riconosco/mi schiaffeggio e manco mi cerco. Cioè, mando a quel paese gli specchi, le prospettive, i punti di vista e soffro. Soffro fino a sfinirmi, facendo cose che mai ripeterò allo stesso modo, rido e piango come i folli
Adesso andiamo a Giorgio che sta sopra Moglie e sopra l'amante...ddio che battuta! genio, io😆che poi se passa di sotto è meglio ancora (sottomesso ti voglio,siiiii)
Io non c'ero nei ricordi che mi riportano le persone che fanno parte della mia infanzia-giovinezza. I genitori, i compagni di scuola, gli amici di tanti anni fa...non c'ero perché probabilmente ciò che loro mi riportano io non lo vedo. Sono talmente impegnata e distratta dal mio chiasso interiore che non so niente di ciò che vedono agli altri. Il mio viso dinanzi a certe reminecenze o episodi antichi resta incredulo e spiazzato.
A volte è solo una questione di specchi, ( che mancano) o di prospettive. Io c'ero, ci sono sempre stata. E' che forse non lo sapevo o non lo comprendevo abbastanza.
Non mi sono trovata quando mi 'pesavano' le persone, i giudizi altrui, gli sbagli commessi. quando le mie fragilità mi hanno divorato, indebolito. Quando ho amato e ho perso. Quando non mi sono riconosciuta , diventando estranea a me stessa..
Mmmm... interessante... gioco di prestigio con la propria materia.
Il mio giudizio morale su me stesso è il primo fattore che determina la mia visibilità o invizibilità, poichè faccio, indubbiamente, una selezione (conscia o inconscia -come preferisci-) nello scegliere immagini proprie: me magari molto prima, durante la gioventù, in tempi più felici del presente ove ne traggo un piacere personale. Questo caso vuole dire ricordare, rivivere, provare nuovamente sensazioni, viaggiare a ritroso nel tempo... non per senso di consolazione di un presente da dimenticare, anzi, ma come "esempio" della realtà che fu in competizione con la realtà da venire.
Quando non riesco a trovarmi è dato dal fatto che non sono sempre obiettivo, quando cerco e vaglio le mie immagini, esaminando per quanto possibile tutte le mie fonti per visualizzarmi completamente, vedo fantascienza e arbitrarietà, falsificazione, quindi il nulla. Questo è per quando riguarda la realtà astratta....
Per la realtà fisica invece: QUELLA volta in cui mi vidi e non c'ero (1992) fu durante un gravissimo incidente... il mio corpo sull'asfalto ed io, là, a contemplarmi...ma poi sono stato rianimato... :))
Più volte. Che poi ho dovuto cercarmi. E a volte ho pure chiesto aiuto... non a chi l'ha visto ma a chi mi ha conosciuto. Un esempio concreto? Non so... non saprei esporlo e espormi. Ma sposo la risposta della moglie la sopra.
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Eh si, tu posti una domanda pienotta e ti aspetti risposte complete e completamente. Pazzo! È impossibile e mi piace per questo. Dunque, interessanti le risposte di Moglie e di Giorgio, son vere e oneste, o almeno così le percepisco. Ho deciso di usarle per dirti cose che conosci (...ffanculo)
Concordo con Moglie, specchi, prospettive e crisi varie sortiscono su noi umani un effetto quasi devastante. Ma non mi ci riconosco nel senso che, mi ammalo di ogni cosa da lei, squisitamente descritta, però mi vedo/mi riconosco/mi schiaffeggio e manco mi cerco. Cioè, mando a quel paese gli specchi, le prospettive, i punti di vista e soffro. Soffro fino a sfinirmi, facendo cose che mai ripeterò allo stesso modo, rido e piango come i folli
Adesso andiamo a Giorgio che sta sopra Moglie e sopra l'amante...ddio che battuta! genio, io😆che poi se passa di sotto è meglio ancora (sottomesso ti voglio,siiiii)
Vabbe, torno seria. Spettatemi
Ciao Allegrondo
La tua domanda sembra il commento ideale per il celeberrimo "falso specchio" di Magritte:
Uhm.
Io non c'ero nei ricordi che mi riportano le persone che fanno parte della mia infanzia-giovinezza. I genitori, i compagni di scuola, gli amici di tanti anni fa...non c'ero perché probabilmente ciò che loro mi riportano io non lo vedo. Sono talmente impegnata e distratta dal mio chiasso interiore che non so niente di ciò che vedono agli altri. Il mio viso dinanzi a certe reminecenze o episodi antichi resta incredulo e spiazzato.
A volte è solo una questione di specchi, ( che mancano) o di prospettive. Io c'ero, ci sono sempre stata. E' che forse non lo sapevo o non lo comprendevo abbastanza.
Non mi sono trovata quando mi 'pesavano' le persone, i giudizi altrui, gli sbagli commessi. quando le mie fragilità mi hanno divorato, indebolito. Quando ho amato e ho perso. Quando non mi sono riconosciuta , diventando estranea a me stessa..
Mmmm... interessante... gioco di prestigio con la propria materia.
Il mio giudizio morale su me stesso è il primo fattore che determina la mia visibilità o invizibilità, poichè faccio, indubbiamente, una selezione (conscia o inconscia -come preferisci-) nello scegliere immagini proprie: me magari molto prima, durante la gioventù, in tempi più felici del presente ove ne traggo un piacere personale. Questo caso vuole dire ricordare, rivivere, provare nuovamente sensazioni, viaggiare a ritroso nel tempo... non per senso di consolazione di un presente da dimenticare, anzi, ma come "esempio" della realtà che fu in competizione con la realtà da venire.
Quando non riesco a trovarmi è dato dal fatto che non sono sempre obiettivo, quando cerco e vaglio le mie immagini, esaminando per quanto possibile tutte le mie fonti per visualizzarmi completamente, vedo fantascienza e arbitrarietà, falsificazione, quindi il nulla. Questo è per quando riguarda la realtà astratta....
Per la realtà fisica invece: QUELLA volta in cui mi vidi e non c'ero (1992) fu durante un gravissimo incidente... il mio corpo sull'asfalto ed io, là, a contemplarmi...ma poi sono stato rianimato... :))
A presto.
Nel lontano 1991 mi guardai allo specchio e non ero più Io non ero più bella e Serena e feci una scelta basta con la droga e così fu
E qui cosa pretendi che ti risponderemmo?
Allegrondamente, ironicollondamende, cinicacondamende?
Ma che ne so...cercarsi, trovarsi, perdersi? E tutto da solo, poi? Ahh...ci credo poco.
Soli non siamo nessuno, e solo negli altri il nostro smarrimento, anche se nessuno ci crede.
Tono pseudo-disperato-demotivato-istintivamente deprecabile.
Fuori fa freddo, anche dentro.
In un dolore
https://www.google.it/search?q=giorgio+de+chirico+...
Più volte. Che poi ho dovuto cercarmi. E a volte ho pure chiesto aiuto... non a chi l'ha visto ma a chi mi ha conosciuto. Un esempio concreto? Non so... non saprei esporlo e espormi. Ma sposo la risposta della moglie la sopra.
Tante volte , ma poi ci sono