Mi piace usare delle espressioni desuete e particolari. Qualora ne conosciate scrivetele con, accanto ,i rispettivi significati.Vince chi mi insegnerà le parole più strane e di fraquente utilizzabilità (es. non parole relative alla meccanica , alle navi ecc). Capisco la difficoltà, quindi vi ringrazio anticipatamente per l'impegno.Ciao
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Lapalissiano: qualcosa di chiaro, evidente.
Basito: incredulo, in senso negativo.
Profondere: sperperare, prodigare
Prolisso: che si dilunga
Inverecondo: senza pudore, sfacciato
Nesciente: che non sa, ignaro
Poscia: dopo
Grullo: stupido
Cupidigia: brama
Prodigo: che sperpera
Bisboccia: baldoria
Brumoso: nebbioso
Procella: burrasca
Tumoroso: gonfio
Spengere: spegnere
Nugace: banale
Intonso: senza macchia
Ovante: che esulta (sost. ovazione)
Ammanto: corpo (virtu non luce in disardorno ammanto, Leopardi)
Butto i miei preferiti...
esacerbare: inacuire, inasprire (da me usato in espressioni volgari tipo :"non esacerbarmi i c*****i")
annegare: dal latino abnegare, rinunciare del tutto: "hai preso la torta?" "No, l'ho annegata... sai che sono allergico al cioccolato..."
meercule!: esclamazione latina...
sbandeggiare: esiliare, cacciare "la profe mi ha sbandeggiato dalla classe perchè facevo casino..."
squisitamente: sai cosa vuol dire... ma prova ad infilarlo in ogni dove come fa la mia profe di latino: "l'assegnazione della valutazioni è un esercizio squisitamente tecnico: quindi non vessatemi (= esacerbatemi i co...) se riporto i compiti con un minimo margine di ritardo"
spero di esserti stato d'aiuto...
ps: Ich will ein tranzollende Leben = voglio una vita tranzolla!!!
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villano, abitante della villa, « abitazione rustica, tenuta agricola ».
cafone, per lo Zingarelli e il DISC etimologia incerta o ignota; per il Devoto forma dialettale osca corrispondente al latino cabònem accusativo di cabo -onis « cavallo castrato », probabile incrocio di cab(à llum) « cavallo da lavoro » e capònem « cappone ».
bifolco: lat. popolare bufulcum, corrispondente al latino classico bubulcum, « guardiano di buoi ».
buzzurro: per lo Zingarelli e il DISC etimologia incerta o ignota; dal significato originario di « venditore ambulante di castagne, castagnacci, polenta dolce » passa al significato di « persona giunta da poco in città » e quindi rozza, incivile; dopo il 1870 a Roma indica i Piemontesi. Per il Devoto è da collegare alla parola, sempre spregiativa, buzzo, « pancia », quindi « persona dall'aspetto sgraziato e deforme ».
burino: per lo Zingarelli e il DISC etimologia incerta o ignota, per il Devoto da ricollegarsi alla parola bulino derivante dal longobardo boro « succhiello »; quindi, per metonimia, « persona che usa attrezzi agricoli ».
bécero: per lo Zingarelli etimologia incerta, per il Devoto viene da Beco, diminutivo popolare di Domenico; essendo il diminutivo di un nome proprio molto comune, indica in genere « persona qualunque ». Per il DISC forse da collegarsi a *becerare, lat. *vocilare, da vox « voce »
pagano: abitante del pagum, villaggio; quindi seguace della vecchia religione, praticata solo da gente lontana dalla città , dove ormai si era diffuso il cristianesimo. Dalla medesima radice derivano il francese paysan, « contadino » (non necessariamente con significato dispregiativo) e il piemontese paco (pron. /'paku/), « contadino grossolano ».
baròt: (piemontese) « villano, contadino grullo », più che a baròt (diminutivo di bara, « sbarra ») nel significato di « bastone » (è l'etimologia riproposta dal Gribaudo - Sceglie), credo sia da ricollegarsi al francese barrot, « barile per la conservazione delle acciughe salate » (Petit Robert), più in generale recipiente per il trasporto di cibo da consumarsi nella pausa del lavoro; si confronti il termine, anch'esso piemontese, barachin, gavetta per il pranzo, che si usava per designare gli operai che si dovevano portare il pranzo da casa, non essendoci un tempo la mensa in fabbrica.
idiota: dal greco Ãdios « proprio, particolare » abbiamo idiótes « privato cittadino, persona priva di cariche pubbliche », e quindi contrapposto a polÃtes, « cittadino » nel senso più ampio del termine; di qui « persona di nessun valore e dalla mente limitata ».
zòtico: deriva dal precedente: latino tardo idiòticus, con perdita della vocale iniziale (cfr. inimicus > nemico) e trasformazione del nesso -di- in -z- (cfr. medius > mezzo).
cretino: dal franco-provenzale cretin « cristiano » quindi « persona qualunque, senza particolari caratteristiche » (Petit Robert); cfr. il nostro « povero Cristo ».
pacchiano, forse da pacchiare, voce onomatopeica che significa « mangiare ingordamente » (vedi pacchia), tipico di persone povere e volgari (Devoto), cfr. « morto di fame ».
Mentre asciugavo i piatti con il buratto, io che sono un burocrate mi sentivo un burattino e pensavo al mio bureau.
bura: stoffa grossolana da cui sono derivati per varie associazioni buratto, burattino, bureau, burocrazia.
bureau: dalla bura con cui venivano ricoperti i tavoli degli scrivani, nome poi dato al banco stesso e all'ufficio.
burattino: colui che agitava il buratto, stacciatore. Burattino divenne lo zanni che faceva movimenti scomposti in scena.
burocrazia: a questo punto non servono spiegazioni. Tuttavia dire che i burocrati sono burattini sarà lecito ma un tantino ridondante.
parole tipo....logorroicco=persona ke parla molto.
oppure....zuzzurellone=adulto ke si comporta da bambino
poi.....fantasmagorico/strabiliante/ stratosferico= formidabile, incredibile
espressioni del tipo.....placare la platea iraconda = fermare / calmare il popolo/ la gente infuriata
rimurginare= ricordare
indugiare = aspettare
carniere: cesto o tasca posteriore nella giacca dei cacciatori per riporvi la selvaggina
carogna: corpo di un animale morto
cotogno: albero delle rosacee che dà frutti aspri, simili alle mele
fuco: il maschio dell'ape
galantina: vivanda dal gusto prelibato preparata con carne di pollo o di vitello,insaccata con droghe, pistacchi e tartufi
intirizzire: morire di freddo tanto da nn riuscire a muoverti
nimbo:brillio di luci; aureola, corona
nolente: che nn vuole; che si oppone
nuraghe: monumentale costruzione di pietra a forma di torrione che gli antichi abitatori della sardegna costruirono nell'isola
ravizzone: pianta erbacea delle crocifere dai fiori gialli, viene coltivata per i semi da cui si ricava un discreto olio
sclerotica: la più esterna delle membrane dell'occhio, dura e spessa che anteriormente si unisce alla cornea
zacchera: goccia di fango che dalla strada schizza sui vestiti e vi rimane attaccata.
zigano: zingaro
zuzzurellone: ragazzo grosso già grande di statura e d'eta che gioca ancora come un bambino
bè cn questa domanda oltre che aiutare te mi sono arricchita anche io..fà bene una volta ogni tanto prendere il dizionario in mano no?
A me vengno in mente due parole strane che però potrebbero essere usate anche tutti i giorni e sono:
zazzeruto: con i capelli lunghi e scombinati, spesso utilizzato per i maschi
acume: perspicacia