quelle oggi più comuni sono quelle al nichel-metalidrato (sigla Ni-Mh). Tempo fa si usavano quelle al NIchel-Cadmio (sigla Ni-Cd). Le più nuove sono al Litio (sigla Li-ion)
Ogni tipo ha necessità di un apparecchio diverso per la ricarica. Se usi un apparecchio sbagliato puoi rovinarle.
Comunque la durata molto dipende da come vengono usate.
se le usi spesso e fai attenzione a scaricarle bene prima di ricaricarle, durano fra le 500 e le 1000 ricariche. Le Ni-Cd hanno un numero maggiore di ricariche, le Ni-Mh inferiore, ma hanno una potenza superiore.
dopo questo numero di ricariche, acquisiscono un "effetto memoria" che non si riesce a togliere, per cui si caricano in pochi minuti, ma si scaricano anche in pochi minuti. In pratica diventano inutilizzabili.
Per farle durare di più è importante innanzi tutto caricarle sempre con basse correnti e per un tempo proporzionale alla loro capacità. Ci sono alcuni caricabatterie "intelligenti" che interrompono la corrente di ricarica al momento giusto, mentre ce ne sono altri che non hanno questa funzione e che rovinano irreparabilmente le batterie, continuando a fornire una corrente troppo alta anche quando le batterie sono già cariche.
Ti faccio un esempio:
una batteria da 2000 mA ha bisogno di 2000 mA di carica per essere completamente carica. Se il tuo caricabatteria fornisce una corrente di 100mA/h vuol dire che hai bisogno di 20 ore di ricarica. Se invece fornisce 400mA/h vuol dire che hai bisogno di 2000/400= 5 ore di ricarica. Più è lenta la carica, meglio funziona la batteria. Se dai più carica, la batteria si scalda e a lungo andare si rovina.
Una regola che vale sempre è toccare ogni tanto le batterie mentre sono in carica: se si scaldano troppo vuol dire che stanno ricevendo troppa corrente e quindi o sono già cariche o il caricatore dà troppa corrente. in entrambi i casi devi interrompere subito la carica.
Altro fattore che tende a rovinarle è il tenerle carche ed inutilizzate per molto tempo. Conviente lasciarle ben sacriche e caricarle solo poco prima dell'utilizzo.
Se hai intenzione di utilizzarle una volta ogni 10 anni te le sconsiglio, meglio acquistare le alcaline (per la cronaca le zinco-carbone sono poco diffuse, hanno più commercio le alcaline), comunque sia non influisce molto il tempo che passa tra una ricarica e l'altra, bensì influisce il completo scaricamento della stessa e la frequenza di utilizzo.
Spero di essere stato più "tecnico e preciso" il possibile, ciao!
Mi pare di capire che ne hai trovate di vecchie in giro per casa =)
comunque sia il tempo che passa tra la data dell'acquisto e la prima ricarica non influisce sull'efficienza della batteria, come ho già detto, ma influisce la quantità di ricariche effettuate e dello stato di carica della batteria al momento della ricarica.
Influiscono inoltre le condizioni in cui sono state conservate, se ne hai trovate sotto il letto o in giardino dopo chissà quanto tempo (lo so, esagero, ma è per dare l'idea) è logico che non avranno la stessa efficienza, mentre se erano dentro un cassetto lontano da fonti magnetiche o corrosive sono ancora buone.
Answers & Comments
Verified answer
ci sono diversi tipi di batterie ricaricabili.
quelle oggi più comuni sono quelle al nichel-metalidrato (sigla Ni-Mh). Tempo fa si usavano quelle al NIchel-Cadmio (sigla Ni-Cd). Le più nuove sono al Litio (sigla Li-ion)
Ogni tipo ha necessità di un apparecchio diverso per la ricarica. Se usi un apparecchio sbagliato puoi rovinarle.
Comunque la durata molto dipende da come vengono usate.
se le usi spesso e fai attenzione a scaricarle bene prima di ricaricarle, durano fra le 500 e le 1000 ricariche. Le Ni-Cd hanno un numero maggiore di ricariche, le Ni-Mh inferiore, ma hanno una potenza superiore.
dopo questo numero di ricariche, acquisiscono un "effetto memoria" che non si riesce a togliere, per cui si caricano in pochi minuti, ma si scaricano anche in pochi minuti. In pratica diventano inutilizzabili.
Per farle durare di più è importante innanzi tutto caricarle sempre con basse correnti e per un tempo proporzionale alla loro capacità. Ci sono alcuni caricabatterie "intelligenti" che interrompono la corrente di ricarica al momento giusto, mentre ce ne sono altri che non hanno questa funzione e che rovinano irreparabilmente le batterie, continuando a fornire una corrente troppo alta anche quando le batterie sono già cariche.
Ti faccio un esempio:
una batteria da 2000 mA ha bisogno di 2000 mA di carica per essere completamente carica. Se il tuo caricabatteria fornisce una corrente di 100mA/h vuol dire che hai bisogno di 20 ore di ricarica. Se invece fornisce 400mA/h vuol dire che hai bisogno di 2000/400= 5 ore di ricarica. Più è lenta la carica, meglio funziona la batteria. Se dai più carica, la batteria si scalda e a lungo andare si rovina.
Una regola che vale sempre è toccare ogni tanto le batterie mentre sono in carica: se si scaldano troppo vuol dire che stanno ricevendo troppa corrente e quindi o sono già cariche o il caricatore dà troppa corrente. in entrambi i casi devi interrompere subito la carica.
Altro fattore che tende a rovinarle è il tenerle carche ed inutilizzate per molto tempo. Conviente lasciarle ben sacriche e caricarle solo poco prima dell'utilizzo.
Spero di essere stata chiara!
Dipendi dal tipo di pile!
Sulla confezione dovrebbe esserci scritto il numero di volte che possono essere ricaricate.
Di solito dalle 200 volte in su.
dipende dalla qualità della batteria, le peggiori durano circa 200 ricariche, quelle migliori superano le 1500.
In genere il materiale di cui sono costituite è nichel-cadmio (NiCd), nichel-metallo idruro (NiMH), il primo tipo è stato messo fuori legge nel 2006. Si scaricano autonomamente del 5% ogni mese di inutilizzo e perdono amperaggio, pertanto se non le utilizzi per un paio di mesi potresti aver bisogno di ricaricarle. è sempre consigliabile scaricarle completamente, perché le batterie tendono ad avere un effetto memoria che limita la capacità di riconoscimento della carica (se la batteria viene scaricata al 60% e ricaricata per molte volte, l'apparecchio che le utilizza tenderà a riconoscere il 40% inutilizzato come vuoto, con conseguente effetto che la durata della batteria sarà minore). In generale questa tipologia di batteria è stata resa molto affidabile e personalmente le utilizzo più spesso delle comuni batterie alcaline, poiché, anche se costano più delle suddette, hanno un punto di pareggio sul costo molto vicino alla data di acquisto, in quanto la corrente che consumi per poterla ricaricare da 0 costa meno di una batteria alcalina nuova.
Se hai intenzione di utilizzarle una volta ogni 10 anni te le sconsiglio, meglio acquistare le alcaline (per la cronaca le zinco-carbone sono poco diffuse, hanno più commercio le alcaline), comunque sia non influisce molto il tempo che passa tra una ricarica e l'altra, bensì influisce il completo scaricamento della stessa e la frequenza di utilizzo.
Spero di essere stato più "tecnico e preciso" il possibile, ciao!
Mi pare di capire che ne hai trovate di vecchie in giro per casa =)
comunque sia il tempo che passa tra la data dell'acquisto e la prima ricarica non influisce sull'efficienza della batteria, come ho già detto, ma influisce la quantità di ricariche effettuate e dello stato di carica della batteria al momento della ricarica.
Influiscono inoltre le condizioni in cui sono state conservate, se ne hai trovate sotto il letto o in giardino dopo chissà quanto tempo (lo so, esagero, ma è per dare l'idea) è logico che non avranno la stessa efficienza, mentre se erano dentro un cassetto lontano da fonti magnetiche o corrosive sono ancora buone.
In maniera diversa non te lo so dire.