Per Manierismo si intende, nel linguaggio della storiografia più recente, quell'insieme di correnti, di manifestazioni, di gusti letterari, che rappresentano il passaggio tra la cultura rinascimentale e quella propria dell'età barocca.
La grande fioritura letteraria rinascimentale si svolse soprattutto nei primi decenni del Cinquecento e si può considerare sostanzialmente conclusa all’inizio del pontificato di Paolo IV (1555).
Le forme rinascimentali andarono esaurendosi negli ultimi decenni del secolo, quando una lenta trasformazione condusse alle soglie della nuova civiltà barocca del XVII secolo. Questi decenni furono dominati dalla Controriforma cattolica, che influenzò tutte le attività pratiche e anche la cultura.
Manierismo Tendenza stilistica nell'arte, sviluppatasi tra il primo e l'ultimo decennio del XVI secolo principalmente tra Roma, Mantova e Firenze, e rapidamente diffusasi in Italia e in Europa. Tratto caratterizzante del manierismo fu l’allontamento dall'equilibrio dell'arte rinascimentale a favore di una maggiore complessità , drammaticità e movimento della composizione; dal punto di vista teorico, la corrente tese all'abbandono del tradizionale criterio artistico dell'imitazione della natura, sostituito dall'intento di rifarsi in primo luogo ai capolavori dei maestri.
Le prime esperienze in direzione manierista si ebbero a Firenze nel secondo decennio del Cinquecento, dove la partenza di Leonardo e Michelangelo nel 1506 indusse gli artisti locali (Andrea del Sarto, fra Bartolomeo) a meditare con uno sguardo nuovo e più inquieto sulle opere dei maestri; i più giovani in particolare, tra cui Rosso Fiorentino e Pontormo, elaborarono soluzioni che preannunciavano la svolta. Quest’ultima si compì pienamente a Roma, dove nel 1527 si ruppe drammaticamente, con il sacco della città da parte dei lanzichenecchi di Carlo V, quel clima di intensa creatività e ricercato estetismo che si era affermato presso la corte di Clemente VII grazie agli artisti allievi di Raffaello (Polidoro da Caravaggio, Perin del Vaga) o di altra provenienza (Parmigianino). La diaspora di maestri che ne derivò determinò la diffusione del manierismo in tutta Italia.
La Fontana degli Innocenti, ideata e decorata da Jean Goujon, fu realizzata tra 1548 e 1549 in rue des Fers, per celebrare l'entrata solenne di Enrico II a Parigi. Era ornata da sei pannelli a rilievo con delicate Ninfe (oggi al Louvre, Parigi), tra i massimi esempi della scultura manierista in Francia. Leggeri drappeggi esaltano la grazia e la sensualità di queste eleganti figure allungate, inserite con scansione ritmica entro alte lesene scanalate. Nel 1788 fu realizzata una copia dell'opera in place des Innocents a Parigi.
Beccafumi: L'uccisione di Spurio Melio
Fra i migliori interpreti del manierismo toscano viene annoverato il senese Domenico Beccafumi. L'uccisione di Spurio Melio appartiene al ciclo di affreschi con cui, tra il 1529 e il 1534, l'artista decorò la sala del concistoro nel Palazzo Pubblico di Siena.
Lontano dall’Urbe, si segnalarono in particolare Domenico Beccafumi, attivo a Siena e in Toscana, e Giulio Romano, il più brillante allievo di Raffaello, operoso a Mantova presso la corte dei Gonzaga.
Il manierismo è una corrente artistica italiana, soprattutto pittorica, del XVI secolo che si ispira alla maniera, cioè lo stile, dei grandi artisti che operarono a Roma negli anni precedenti, in particolare Raffaello Sanzio e soprattutto Michelangelo Buonarroti.
In letteratura
Per Manierismo si intende, nel linguaggio della storiografia più recente, quell'insieme di correnti, di manifestazioni, di gusti letterari, che rappresentano il passaggio tra la cultura rinascimentale e quella propria dell'età barocca.
La grande fioritura letteraria rinascimentale si svolse soprattutto nei primi decenni del Cinquecento e si può considerare sostanzialmente conclusa all’inizio del pontificato di Paolo IV (1555).
Le forme rinascimentali andarono esaurendosi negli ultimi decenni del secolo, quando una lenta trasformazione condusse alle soglie della nuova civiltà barocca del XVII secolo. Questi decenni furono dominati dalla Controriforma cattolica, che influenzò tutte le attività pratiche e anche la cultura.
Altro elemento essenziale ed anch'esso contraddittorio, è il proposito moraleggiante, in ossequio alla Controriforma, unito alla preoccupazione del parlare ortodosso. Si tratta però, quasi sempre di un ossequio esteriore: prevale, in realtà , un'ispirazione sensuale sotto il conformismo di spiriti inclini all'ipocrisia e al compromesso.
In Torquato Tasso (1544–1595), il dissidio culturale e letterario di quest'età assunse un più profondo e drammatico carattere interiore. Nel filosofo e poeta Giordano Bruno (1548- 1600), la crisi del pensiero rinascimentale si risolse nella ricerca di una nuova sistemazione filosofica antiaristotelica, nell’affermazione della libertà di pensiero ed in una rivolta al conformismo che gli costarono la vita.
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Per Manierismo si intende, nel linguaggio della storiografia più recente, quell'insieme di correnti, di manifestazioni, di gusti letterari, che rappresentano il passaggio tra la cultura rinascimentale e quella propria dell'età barocca.
La grande fioritura letteraria rinascimentale si svolse soprattutto nei primi decenni del Cinquecento e si può considerare sostanzialmente conclusa all’inizio del pontificato di Paolo IV (1555).
Le forme rinascimentali andarono esaurendosi negli ultimi decenni del secolo, quando una lenta trasformazione condusse alle soglie della nuova civiltà barocca del XVII secolo. Questi decenni furono dominati dalla Controriforma cattolica, che influenzò tutte le attività pratiche e anche la cultura.
Manierismo Tendenza stilistica nell'arte, sviluppatasi tra il primo e l'ultimo decennio del XVI secolo principalmente tra Roma, Mantova e Firenze, e rapidamente diffusasi in Italia e in Europa. Tratto caratterizzante del manierismo fu l’allontamento dall'equilibrio dell'arte rinascimentale a favore di una maggiore complessità , drammaticità e movimento della composizione; dal punto di vista teorico, la corrente tese all'abbandono del tradizionale criterio artistico dell'imitazione della natura, sostituito dall'intento di rifarsi in primo luogo ai capolavori dei maestri.
Le prime esperienze in direzione manierista si ebbero a Firenze nel secondo decennio del Cinquecento, dove la partenza di Leonardo e Michelangelo nel 1506 indusse gli artisti locali (Andrea del Sarto, fra Bartolomeo) a meditare con uno sguardo nuovo e più inquieto sulle opere dei maestri; i più giovani in particolare, tra cui Rosso Fiorentino e Pontormo, elaborarono soluzioni che preannunciavano la svolta. Quest’ultima si compì pienamente a Roma, dove nel 1527 si ruppe drammaticamente, con il sacco della città da parte dei lanzichenecchi di Carlo V, quel clima di intensa creatività e ricercato estetismo che si era affermato presso la corte di Clemente VII grazie agli artisti allievi di Raffaello (Polidoro da Caravaggio, Perin del Vaga) o di altra provenienza (Parmigianino). La diaspora di maestri che ne derivò determinò la diffusione del manierismo in tutta Italia.
La Fontana degli Innocenti, ideata e decorata da Jean Goujon, fu realizzata tra 1548 e 1549 in rue des Fers, per celebrare l'entrata solenne di Enrico II a Parigi. Era ornata da sei pannelli a rilievo con delicate Ninfe (oggi al Louvre, Parigi), tra i massimi esempi della scultura manierista in Francia. Leggeri drappeggi esaltano la grazia e la sensualità di queste eleganti figure allungate, inserite con scansione ritmica entro alte lesene scanalate. Nel 1788 fu realizzata una copia dell'opera in place des Innocents a Parigi.
Beccafumi: L'uccisione di Spurio Melio
Fra i migliori interpreti del manierismo toscano viene annoverato il senese Domenico Beccafumi. L'uccisione di Spurio Melio appartiene al ciclo di affreschi con cui, tra il 1529 e il 1534, l'artista decorò la sala del concistoro nel Palazzo Pubblico di Siena.
Lontano dall’Urbe, si segnalarono in particolare Domenico Beccafumi, attivo a Siena e in Toscana, e Giulio Romano, il più brillante allievo di Raffaello, operoso a Mantova presso la corte dei Gonzaga.
Il manierismo è una corrente artistica italiana, soprattutto pittorica, del XVI secolo che si ispira alla maniera, cioè lo stile, dei grandi artisti che operarono a Roma negli anni precedenti, in particolare Raffaello Sanzio e soprattutto Michelangelo Buonarroti.
In letteratura
Per Manierismo si intende, nel linguaggio della storiografia più recente, quell'insieme di correnti, di manifestazioni, di gusti letterari, che rappresentano il passaggio tra la cultura rinascimentale e quella propria dell'età barocca.
La grande fioritura letteraria rinascimentale si svolse soprattutto nei primi decenni del Cinquecento e si può considerare sostanzialmente conclusa all’inizio del pontificato di Paolo IV (1555).
Le forme rinascimentali andarono esaurendosi negli ultimi decenni del secolo, quando una lenta trasformazione condusse alle soglie della nuova civiltà barocca del XVII secolo. Questi decenni furono dominati dalla Controriforma cattolica, che influenzò tutte le attività pratiche e anche la cultura.
Inoltre:
La letteratura di questo periodo è caratterizzata in primo luogo da un'estrema e raffinata elaborazione formale, spesso fine a sé stessa e dalla tendenza a giustificare la propria opera mediante trattati di arte poetica, nei quali, mentre l’autore cerca di dimostrare la piena regolarità dell'opera stessa, secondo i precetti arbitrariamente desunti dalla "Poetica" di Aristotele, esprime anche un senso di fastidio verso le regole ed un bisogno, solo esteriore, di originalità .
Altro elemento essenziale ed anch'esso contraddittorio, è il proposito moraleggiante, in ossequio alla Controriforma, unito alla preoccupazione del parlare ortodosso. Si tratta però, quasi sempre di un ossequio esteriore: prevale, in realtà , un'ispirazione sensuale sotto il conformismo di spiriti inclini all'ipocrisia e al compromesso.
In Torquato Tasso (1544–1595), il dissidio culturale e letterario di quest'età assunse un più profondo e drammatico carattere interiore. Nel filosofo e poeta Giordano Bruno (1548- 1600), la crisi del pensiero rinascimentale si risolse nella ricerca di una nuova sistemazione filosofica antiaristotelica, nell’affermazione della libertà di pensiero ed in una rivolta al conformismo che gli costarono la vita.
Ciao!